Ti è mai capitato di sbagliare una ricetta? Di interpretare male lo svolgimento oppure un ingrediente? A noi tante volte e il risultato è stato SEMPRE un disastro!

In alcuni casi invece, per ERRORE, sono nati dei Piatti o delle Ricette che sono famosi in tutto il mondo. Quali?

Scoprilo con noi! Ne abbiamo inseriti 16!

Panettone:

Il cuoco degli Sforza bruciò il dessert di Ludovico Il Moro proprio la sera della vigilia di Natale.

Il garzone Toni si mise allora a lavorare l’impasto rimasto con gli ingredienti disponibili: farina, zucchero, uova, uvetta e canditi. Il successo fu tale in casa Sforza che il dolce prese il nome di pan de Toni e da qui panettone. Saranno andate così le cose? Difficile dirlo ma ci piace immaginare che anche la situazione più catastrofica si possa risolvere nel migliore dei modi.

 

 

Risotto alla Milanese:

Secondo un manoscritto, tra i maestri vetrai fiamminghi che lavoravano al Duomo di Milano c’era anche un certo Valerio di
Fiandra. Il suo assistente era stato ribattezzato Zafferano perché aggiungeva sempre questa spezia ai colori delle vetrate per renderle più brillanti. Nel 1574, il giorno delle nozze della figlia di Valerio di Fiandra, Zafferano si accordò con il cuoco per aggiungere un pizzico di spezia anche nel risotto, allora servito solo con il burro. Dal racconto, la sorpresa fu tanta ma il sapore era ottimo e il colore, simile a quello dell’oro, ricordava il simbolo di prosperità e ricchezza. Lo scherzo si trasformò così in un graditissimo regalo.

 

Oops! Mi è caduta la crostata al limone:

è uno dei piatti più famosi dello chef Massimo Bottura. Tutto era pronto, il sous chef Takahiko Kondo doveva solo portare le ultime due fette di crostata al tavolo e una di queste cadde irrimediabilmente a metà, tra il piatto e il bancone della cucina.

A quel punto Bottura si accorse che la presentazione in questo modo era bellissima e così hanno ricostruito e perfezionato la ricetta per trasformare un errore in un piatto di successo.

 

Tarte Tatin:

Le sorelle Tatin gestivano un ristorante in Francia. Un giorno di fine Ottocento, una di loro, mentre preparava la torta di mele, dimenticò di foderare la tortiera con la pasta e mise sul fondo le mele tagliate a tocchetti. Che disdetta! Per rimediare coprì la superficie con la pasta e mise tutto in forno. Una volta cotta rovesciò il dolce e lo propose ai suoi clienti che trovarono le mele caramellate in questo modo straordinarie.

 

 

Corn Flakes:

Nel 1894 i fratelli Kellogg avevano iniziato a lavorare a un alimento semplice da dare ai pazienti della propria clinica. Iniziarono a cuocere dei semi di grano ma, presi dal loro lavoro, li lasciarono raffreddare troppo a lungo e divennero duri. Allora, per non sprecare le materie prime già usate, pensarono di appiattire i chicchi con dei rulli. Immaginavano di ottenere delle lunghe sfoglie di impasto e invece si trovarono dei fiocchi. Li servirono ai loro pazienti con del latte e il risultato fu sorprendente, al punto che ancora oggi i corn flakes sono sinonimo di colazione.

 

Ganache di Cioccolato:

Persino una delle basi della pasticceria sembra sia nata per colpa di una distrazione. La leggenda narra di un giovane apprendista francese che per sbaglio avrebbe fatto cadere un liquido caldo (alcuni dicono latte, altri panna) sopra il cioccolato. Il maestro lo rimproverò chiamandolo ganache, pasticcione, ma poi si accorse che quella crema era una vera delizia.

 

 

Crepe Suzette:

La famosa e buonissima crêpe suzette francese sembra sia opera di un apprendista. Nel 1895 al Café de Paris di Montecarlo arrivò il principe di Galles, futuro re Edoardo VII, e ordinò una crêpe. Il giovane apprendista Henri Carpentier si emozionò al punto che versò troppo liquore nella salsa e questa prese fuoco. Per non fare aspettare troppo il reale decise di servire lo stesso il piatto. Il principe rimase così colpito dalla bontà della ricetta che chiese di battezzare la crêpe con il nome dell’unica ospite femminile al tavolo, Suzette.

 

Brownies:

Secondo alcuni il dolce è stato creato per errore: una casalinga del Maine, Stati Uniti, voleva preparare una torta di cioccolato ma si dimenticò di aggiungere il lievito. Decise di tagliare a quadrotti il dolce e di servirlo comunque creando qualcosa di nuovo, simile a una torta ma denso e compatto come un fudge.

 

 

 

Chocolate Chip Cookies:

I famosi biscottoni con gocciole di cioccolato sono stati creati negli anni Trenta dalla cuoca Ruth Wakefield, proprietaria del Toll House Inn in Massachusetts. Stava preparando i biscotti che serviva sempre insieme al gelato ma aveva finito il cacao. Così decise di spezzettare una tavoletta di cioccolato e mescolarla all’impasto. In realtà sembra che Ruth fosse una cuoca molto attenta e scrupolosa quindi è probabile che la ricetta dei Chocolate Chip Cookies sia frutto di prove e studi. La casualità però ha sempre un certo fascino.

 

Torta Caprese:

Si dice che un giorno, attorno agli anni Venti, tre uomini entrarono nella pasticceria di Carmine di Fiore: erano gangster mandati da Al Capone per fare acquisti. Il pasticciere, forse per distrazione o forse per la fretta, si dimenticò di aggiungere la farina all’impasto della torta di mandorle richiesta dalle tre losche figure. Avrebbe potuto pagare l’errore con la vita e invece fu un successo, tant’è che i mafiosi chiesero la ricetta di quella golosa torta.

 

Gorgonzola:

Secondo la leggenda, nell’879 d.C, alla porte di Milano, un giovane casaro, per la fretta di correre dall’amata, si dimenticò la cagliata fresca appesa a sgrondare. Il giorno dopo si accorse dello sbaglio e, per non buttare via tutto, aggiunse dell’altra cagliata fresca per rimediare. Trascorso il tempo della stagionatura si rese conto che quel formaggio dall’aspetto strano aveva un sapore straordinario.

 

Cotoletta Napoletana:

Nonostante il nome, questo piatto è nato in Argentina, nel ristorante di Jorge La Grotta a Buenos Aires. Una sera, sul tardi, arrivò nel locale un cliente affezionato e chiese una cotoletta con le patatine fritte. Jorge, per distrazione o per stanchezza, dimenticò la cotoletta sul fuoco e la bruciò. Era l’ultima fettina di carne e il cuoco cercò di rimediare all’errore con la fantasia: eliminò tutta la panatura bruciata e coprì la fettina con salsa di pomodoro, mozzarella e prosciutto, quasi come se fosse una pizza. Mise in forno per qualche minuto e servì. Il cliente si innamorò al primo assaggio di quella nuova ricetta che tra gli anni ’40-’50 divenne il piatto preferito dei pugili che frequentavano il ristorante argentino.

 

Ghiacciolo:

Nel 1905 il giovane Frank Epperson lasciò nella veranda un bicchiere con una bevanda gassata e un bastoncino che usava per mescolarla. Di notte le temperature scesero sotto lo zero e il liquido si ghiacciò. Quando riuscì a liberare il cubo di ghiaccio dal bicchiere si accorse che quel bastoncino era fondamentale per reggere quella nuova golosità e nel 1924 brevettò la sua scoperta.

 

 

Salsa Worcerster:

Che cosa succede se l’ex governatore del Bengala entra nel tuo negozio e ti chiede di confezionare per lui una salsa che ricordi quella che mangiava sempre in India? Ti rimbocchi le maniche e ci provi! È quello che hanno fatto i proprietari di un negozio di alimentari,  John Lea e William Perrins, nel 1835. Tennero per sé una parte del miscuglio pensando di poterlo vendere ai propri clienti ma l’odore era insopportabile. Misero tutto in cantina e se dimenticarono per 2 anni. Quando ripresero in mano quella strana ricetta si accorsero che, invecchiando, era cambiata in meglio. Fu un successo! La ricetta originale resta tutt’ora un segreto.

Coca Cola:

Anche la Coca Cola è nata per sbaglio? Il suo inventore, il farmacista John Pemberton, voleva creare un rimedio per il mal di testa. Nel 1886 aggiunse l’acqua gassata alla sua ricetta, la assaggiò e si accorse che la sua medicina era in realtà una bevanda ottima. Decisa di proporla come alternativa alla ginger ale e… conosciamo il resto della storia.

 

 

Negroni Sbagliato:

Il famoso cocktail Negroni sbagliato è frutto di un errore. A commetterlo fu Mirko Stocchetto, proprietario del Bar Basso di Milano. Alla fine degli anni Sessanta, in una serata particolarmente affollata versò del prosecco al posto del gin e da allora il Negroni non fu lo stesso. Un errore così fortunato da essere evidenziato anche nel nome del cocktail, oggi conosciuto in tutto il mondo.